venerdì 1 febbraio 2008

Comunicato Stampa del Movimento Antinucleare No Scorie

Nell’apprendere che finalmente l’Arpab si attrezzerà per eseguire un monitoraggio ambientale sulla radioattività, cosa che chiedevamo da oltre tre anni (l’unico sito nucleare sprovvisto era quello lucano), auguriamo a tutto il personale di campo un attento e proficuo lavoro. Auspichiamo inoltre la pubblicazione via internet e su bollettini affissi nei comuni limitrofi al centro tutti i dati rilevati, leggibili e comprensibili per chi sa leggere e scrivere.
A breve partiranno comunque anche i controlli da parte dei cittadini e sulla questione nucleare resterà comunque e sempre il fiato sul collo delle associazioni e dei movimenti.
La sfida ambientale in realtà non è quella di controllare il livello di inquinamento, ma quella di non produrre rifiuti nelle attività di decommissioning. Gli inquinanti radioattivi sono immessi nell’aria, nel mare e nell’ambiente sotto forma di polveri, gas e acqua.
Esiste la cosiddetta “ formula di scarico”, una formula matematica che permette agli inquinatori di immettere delle sostanze radioattive nell’ambiente nel rispetto della legge.
La formula in oggetto è alquanto vecchia e seppur rimodulata nelle commissioni rimane molto larga in tema di emissioni. Molti ricorderanno il caso atrazina nell’acqua, per legge fu permesso un innalzamento dei limiti di inquinamento e l’acqua diventò miracolosamente potabile. Le formule inoltre non tengono conto della frequenza delle quantità che continuamente possono essere immesse nell’ambiente e del diverso impatto sulle diverse fasce di età delle popolazioni(vedi adulti e bambini).
Pertanto sfidiamo Sogin ad essere l’azienda della qualità e della sicurezza che proclama di essere nel non produrre rifiuti che per legge possono essere smaltiti nell’ambiente. Tecnicamente è tutto possibile, anche se aumentano i costi (intervenendo nei processi di qualità e sicurezza del decommissioning e trattando gli ulteriori rifiuti da immettere nell’ambiente). Nell’ambiente potrebbero essere immessi quindi tutti gli scarichi che sono uguali alla radioattività naturale, ossia zero produzione di inquinanti radioattivi.
Chiediamo pertanto alla Sogin, all’Apat, all’Arpab, alla Regione Basilicata, al Ministero della Salute e dell'Ambiente di attivarsi in tal senso, il problema non è solo locale, ma riguarda tutti i centri nucleari italiani in fase di decommissioning per la sicurezza delle popolazioni.
Gianluca Bruno

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