giovedì 10 maggio 2007

Richiesta un'interrogazione parlamentare sul (poco chiaro) caso Falcone

Speriamo che la situazione si chiarisca al più presto e favorevolmente per Angelo e il suo amico. Non possiamo che attendere con le dita incrociate l'epilogo di questa vicenda che coinvolge anche cittadini della nostra comunità. Intanto riporto la richiesta di interrogazione parlamentare dello scorso 4 aprile...
AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta in Commissione:

FOTI - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: nella notte tra sabato 10 marzo e domenica 11 marzo a Mandi, città dell'Himachal Pradesh, Stato a nord dell'India, due cittadini italiani (Angelo Falcone e Simone Nobili, entrambi residenti nel Comune di Bobbio, in provincia di Piacenza) sono stati bloccati dalle autorità locali ed impediti a lasciare il paese; da notizie di stampa risulta che ai due cittadini italiani verrebbe contestata la detenzione ed il traffico di droga, per il solo fatto di essersi trovati in luogo oggetto di perquisizione da parte della polizia locale; i fatti in questione sono stati partecipati immediatamente all'ambasciata italiana di Nuova Delhi, sia dagli interessati, sia dai loro genitori; da una prima sommaria ricerca, risulta che Italia ed India non hanno sottoscritto trattati in materia penale, né per svolgere i processi penali in Italia, né per eseguire in Italia le condanne penali pronunciate in India; appare francamente poco credibile che i due cittadini italiani, come sostenuto dall'accusa, volessero portare in Italia 18 chilogrammi di sostanze stupefacenti che la locale polizia asserisce di avere rinvenuto all'interno dell'auto dagli stessi utilizzata, ma che al momento della perquisizione risultava incustodita; le tensioni sociali e politiche che investono l'Himachal Pradesh consigliano un intervento urgente del Ministro degli affari esteri, e ciò anche a tutela dell'incolumità fisica dei nostri connazionali; anche l'udienza tenutasi venerdì 30 marzo non è servita a fare chiarezza sulla posizione processuale dei due cittadini italiani -: se e quali iniziative intenda assumere, con l'urgenza che il caso conclama, il Ministro degli affari esteri, al fine di evitare un'ingiusta e prolungata detenzione ai cittadini italiani in premessa indicati.


Speriamo sinceramente in un loro subitaneo ritorno in Italia!

Gianluca Bruno

2 commenti:

Gianluca Bruno ha detto...

“Nessuna prova contro i bobbiesi, intervenga il Governo”

Angelo e Simone sono stati arrestati il 10 marzo, ma la polizia non avrebbe ancora fornito «uno straccio di prova» al giudice che dovrà decidere la scarcerazione o il rinvio a giudizio. Tanto che l'udienza prevista per giovedì scorso, a Mandi, è slittata a mercoledì 25 aprile. Una notizia accolta positivamente dalle famiglie degli amici bobbiesi fermati nel nord dell'India con l'accusa di detenzione e traffico internazionale di stupefacenti: «E' la conferma che i nostri ragazzi non c'entrano nulla con quel pacco di droga».I parenti incrociano le dita in attesa della prossima settimana: «Angelo compirà 27 anni il prossimo giovedì 26 aprile. Purtroppo non potrà festeggiare a casa, ma a questo punto se riuscirà a dimostrare la sua innocenza e quella di Simone sarà per tutti un compleanno memorabile».
Nei prossimi giorni dovrebbero intervenire ufficialmente il sindaco Roberto Pasquali ed il parlamentare di Alleanza nazionale Tommaso Foti. «Siamo in attesa di essere ricevuti al ministero degli Esteri, spero già la settimana prossima - annuncia il primo cittadino -. La polizia, già sollecitata dal giudice indiano all'udienza di venerdì 30 marzo, pare non abbia ancora presentato la documentazione relativa all'arresto di Simone e Angelo. Si tratta di uno spiraglio importante, forse in quel verbale che i due hanno firmato la notte dell'arresto non sta scritta tutta la verità».
I turisti bobbiesi avevano denunciato "anomalie" nel comportamento delle forze dell'ordine nella lettera inviata in modo rocambolesco all'ambasciata italiana a Nuova Delhi. Prima la polizia aveva fatto un'irruzione nella casa di due indiani, ma il pacchetto con diciotto chilogrammi di hashish era spuntato da un'auto. «Insomma una versione dei fatti sicuramente confusa - commenta il sindaco - che il governo italiano deve chiarire. Può darsi che i nostri compaesani abbiano sbagliato, e io non ho mai nascosto la mia posizione a proposito del consumo di droga, di qualsiasi tipo fosse. In questo caso, tuttavia, abbiamo due piacentini detenuti ormai da più di un mese, a migliaia di chilometri da casa, che si proclamano innocenti, con la polizia inadempiente persino di fronte al giudice».
Nei prossimi giorni, l'onorevole Foti dovrebbe presentare l'interrogazione parlamentare annunciata nei giorni prima di Pasqua: «Anche in ragione della gravità della pena prevista, il governo italiano non può rischiare di avere due innocenti che pagano per un reato non commesso. La vicenda appare quantomeno confusa e l'individuazione delle responsabilità dei nostri concittadini resta tutta da dimostrare. Il fatto di essere presenti laddove può essere stato commesso un reato non significa affatto aver partecipato al medesimo».
Se le accuse della polizia di Mandi dovessero essere confermate, secondo fonti della Farnesina, Angelo e Simone rischiano fino a dieci anni di carcere da scontare in India.

15/04/2007

vivi ha detto...

Caro Giovanni,noi non ci conosciamo ma io Angelo e Simone li conosco molto bene...chissa' magari ci saremo anche incontrati io e lei...lavoravo con loro su quella Terrazza...Suo figlio me lo coccolavo sempre...io e lui siamo quasi coetanei.. a volte lo corrompevo per farmi cucinare qualcosa di buono e lui con me si confidava...e Simone..mi trattava come una figlia...mai avuto un titolare cosi',era un amico..Inutile proseguire su quanto voglia bene a loro.Caro Giovanni,io l'abbraccio forte e spero tanto insieme a lei che tornino sani e salvi.Viviana